Come (farsi) licenziare social.

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Social sharing button. Non sapevo quale pigiare per condividere questa notizia. Avrei potuto tradurre la mia classica lista dei pro e dei contro realizzando un’infografica accattivante. Avrei voluto versare qualche lacrima davanti al mio RVM finale (se qualcuno avesse saputo usare almeno windows movie maker, non dico premiere). Avrei voluto un occhio di bue puntato in faccia e un monologo strappapplausi con duemila visualizzazioni YT in poche ore.

La verità è che vado matto per i finali. In grande stile. Come farsi licenziare social è il finale che ho scelto. Una guida per tutti voi. Un vademecum per chi non ha paura. Per chi ha ancora vento sulle ali.

licenziapoetica

punto 1 | CREA UN EVENTO SU FB |  Un evento chiuso. Solo su invito. Individua un locale intimo. Crea l’atmosfera. Metti a frutto un po’ del visual merchandiser che è in te e componi la scenografia con le classiche scatole di cartone. Capito quali? Quelle che compaiono a sorpresa in tutti i film americani che hai visto fino ad ora. Quelle che Michael J.Fox si trova spesso in mano nel segreto del mio successo. Quelle del post You’re Fired. Inforca il mouse, pensa che non stai lavorando per un cliente che ti stresserà con le sue pippe. E che non hai neanche un account o un supervisor che ti metterà i paletti a dx, sx, sopra, sotto fino a rinchiuderti. Pensa che non devi pensare. Prendi una foto d’archivio. Fottitene del watermark. Parti con un effetto instagram..che ne so un sutro. Apri illustrator (a proposito Ai love you) e componi la scintilla che hai in testa. LICENZIA POETICA.

punto 2 | CREA UN HASHTAG SU TW | Inonda l’uccellino di un cancelletto tutto tuo. Il mio è stato #erocreativo. Più di centoventi tweet hanno percorso le timeline dei miei followers, sono entrati nei loro preferiti, sono stati ritwittati. Ora #erocreativo diventa realtà. True story twitter.

punto 3 | INVIA UN MESSAGGIO AI TUOI LINK(EDIN) | Condividi la tua gioia con i tuoi link amici. Scrivi la verità. Che vuoi continuare a camminare con le tue gambe. Con il vento in faccia. Che non ti volterai perchè voltarsi è già un po’ tornare. Scrivi a tutti e poi godi di tutte le risposte. Oltre sessanta risposte. Parole vere.  Iniezioni di fiducia. In bocca lupo a garganella. A proposito un grazie enorme a (in ordine di risposta) Gianluca di Santo, Elisabetta Fuso, Roberto Ghislandi, Valentina de Caro, Giampiero Cruceli, Mara Di Berardo, Fabrizio di Muzio, Elisabet Fasano, Maurizio Lodi, Anna Liotine, Doriana Galante, Francesco Giannini, Michela Meroni, Sergio Maddalena, Vanna Assumma, Carmelo Lorefice, Domenico Patella, Dora Lenoci, Mjl Lanini, Laura Baccaro, Silvia Gallese, Luca Michetti, Marco Mandolesi, Antonella Di Fazio, Ornella Gonzini, Luigi Nori, Francesca Panigutto, Ivan Ventura, Vincenzo Raguseo, Paolo Russo, Michela Rebaudo, Silvia Pizzi, Mariangela Proscia, Giulio Rodolfo, Angela Trecarichi, Franco Liuzzi, Gabriele Veronelli, Marco Galdenzi, Gino Tattolo, Paola Vaccaro, Valentina Tarozzi, Maria Garribba, Camilla Turio, Vittorio Segattini, Fausto Lupetti e Norberto Longo.

Dopo che hai fatto tutto ciò scegli quale strumento utilizzare per le tue analytics. Resta sul palco fino all’ultimo, aspetta che se ne vadano tutti. Spegni le luci e ascolta le parole di Jodorowsky.

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